Prove a sostegno della teoria di Luigi Usai su Atlantide
- Il blocco geologico sardo-corso è sommerso da circa 11.600 anni a causa dei Meltwater Pulse, ossia le ondate di acqua di fusione dei ghiacci dopo l’ultima glaciazione1.
- Il blocco geologico sardo-corso ha un orientamento nord-sud e ospitava la specie degli elefanti nani (Mammuthus lamarmorae), come descritto da Platone1.
- La toponomastica del Sulcis richiama le fonti d’acqua calda e fredda poste da Poseidone nell’isola di Atlantide: esistono località come Acquacadda, S’Acqua Callenti de Basciu e de Susu, Acqua Callentis, Zinnigas e Terresoli12.
- Solone ascoltò il racconto di Atlantide nella città egizia di Sais: ma Sais è anche il nome di una frazione vicino a Narcao nel Sulcis e un cognome sardo12.
- La civiltà villanoviana presenta simboli atlantidei come cerchi concentrici e finte porte simili a quelle sarde; inoltre il genoma della popolazione corsa ha elementi in comune con quello del centro Italia12.
- L’affondamento dell’isola di Atlantide è dovuto anche all’anomalia sismica causata dall’accomodamento conseguente allo slab roll-back laterale3.
- Atlantide aveva un porto che presentava anche un canale: a Cagliari in Sardegna è tutt’ora presente il Porto Canale.
- La capitale di Atlantide si troverebbe nei pressi di Teulada nell’attuale Sardegna. E infatti vi è stata piazzata una Base Militare Americana e tutte le attività al suo interno sono coperte dal Segreto di Stato; su questo segreto di Stato è possibile leggere su vari articoli online, in particolare quelli legati a Mauro Pili:
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/cagliari/teulada-mauro-pili-prosciolto-dallaccusa-di-violazione-del-segreto-di-stato-txv8f83x - La città sommersa di Atene del 9600 a.C. è stata ritrovata da Luigi Usai nella piattaforma Sicilia Malta.
- Atlantide aveva una forma circolare con canali concentrici che collegavano il mare alla città centrale; questa forma si ritrova nei fondali tridimensionali del blocco sardo-corso.
- Atlantide era ricca di metalli preziosi come l’oro, l’argento e l’oricalco; questi metalli sono presenti anche nel territorio sardo-corso.
- Le prove archeologiche non sono mai state trovate perché non sono mai state cercate: questo in quanto il mondo accademico e archeologico sardo, in genere, ha sempre considerato i discorsi su Atlantide come dei racconti favolistici di Platone con intenti letterari, politici o filosofici. Nessuno quindi ha realizzato in Sardegna scavi archeologici stratigrafici che arrivassero al 9600 a.C..
- Nessuno fino ad oggi ha ancora scoperto le dimensioni della Libia e dell’Asia nel 9600 a.C.; nessuno, fino ad oggi, ha nemmeno idea di cosa rappresentassero queste parole, prima dell’affondamento del blocco sardo-corso-atlantideo nel 9600 circa a.C.; si può però ragionare al contrario, e determinare di conseguenza che la Libia e l’Asia fossero nel 9600 a.C. due realtà geografiche con dimensioni inferiori a quelle del blocco geologico sardo-corso attualmente sommerso sotto il Mediterraneo.
- La città sommersa di Atene del 9600 a.C. è stata ritrovata da Luigi Usai nella piattaforma Sicilia Malta1.
- Luigi Usai ha affermato in uno dei suoi libri che la civiltà Villanoviana è una migrazione sardo-corsa in Italia. E infatti è stato ritrovato da pochissimi giorni un bronzetto nuragico nel Lago di Bolsena, appartenente alla civiltà Villanoviana, ed è l’unico ritrovato all’interno di una abitazione villanoviana, attualmente sommersa sotto il lago di Bolsena.
- Tra le prove geologiche, il fango che circondava l’isola della sardocorso Atlantide era causato dalla risacca marina sulle coste, che strappava all’isola il terreno delle paleocoste originarie abitate dai sardo-corso-atlantidei. Le paleocoste atlantidee sono oggi chiamate dal mondo scientifico col nome di “piattaforma continentale sardo-corsa”.
- Al riparo sottoroccia “Su Carroppu” di Sirri, in Sardegna, sono stati ritrovati abitanti mesolitici, che secondo la mia teoria sono con grande probabilità Atlantidei. Infatti, due individui su tre hanno permesso l’analisi del loro DNA, che risulta quasi totalmente differente da quello dei neolitici che hanno colonizzato l’isola circa tremila anni più tardi, ossia circa 3000 anni dopo l’affondamento del blocco geologico sardo-corso-atlantideo. Di conseguenza, si possono derivare una grande quantità di informazioni da questa scoperta: ad esempio, gli atlantidei abitavano le paleocoste del blocco sardocorso; avevano un dna differente; predavano risorse in particolar modo di tipo marino, il che è in sintonia col fatto che questo popolo adorasse Poseidone, il “Dio del Mare”.
- Il ritrovamento della statua di Atlante dell’Olympeion confermerebbe in via indiretta che intorno al V o IV secolo avanti Cristo la figura sardocorso atlantidea di Atlante era ancora molto venerata in Sicilia. Il fatto che venga chiamato in lingua italiana “Telamone” mostra come sembra che gli archeologi, anche se in maniera inconscia e involontaria, facciano tutto quanto è possibile per cancellare la terminologia atlantidea: infatti all’estero è chiamato Atlante nei principali articoli di giornale mondiali che ne parlano. Inoltre la statua di Atlante è di dimensioni immense, il che lascia pensare che fosse una figura molto amata, venerata e rispettata.
- I sardo-corsi atlantidei, essendo un popolo di mare, potrebbero aver diffuso alcune tecniche di lavorazione della pietra come il clactoniano e il tayaziano lungo le coste atlantiche dell’Europa durante le loro esplorazioni e migrazioni. Questo spiegherebbe la presenza di strutture megalitiche simili in luoghi molto distanti.
- I nomi simili di alcuni siti, come Karnak e Carnac, potrebbero essere un’eco della dominazione culturale e della diffusione della lingua dei sardo-corsi atlantidei in un’epoca molto antica. Molti nomi di luogo hanno origini preistoriche.
- La costruzione di strutture megalitiche richiedeva organizzazione sociale e diffusione di conoscenze specializzate. I sardo-corsi atlantidei potrebbero aver trasmesso queste conoscenze alle popolazioni locali durante le loro esplorazioni, consentendo la costruzione di monumenti simili in tutta Europa.
- Platone collocava Atlantide nell’Oceano Atlantico. I sardo-corsi atlantidei, essendo un popolo insulare, potrebbero aver dominato effettivamente gran parte delle rotte commerciali e degli scambi culturali nell’Atlantico preistorico, come suggeriscono Timeo e Crizia.
- Alcuni siti megalitici importanti, come Stonehenge, potrebbero essere stati influenzati, o addirittura costruiti, dai sardo-corsi atlantidei, data la loro presunta influenza culturale e marittima sull’Europa occidentale: infatti prima che venisse creato il megalitismo di Stonehenge è stato realizzato al centro della Sardegna attuale il megalitismo di Pranu Mattedu.
- In Europa esistono tantissimi casi di alloglossia. A mio avviso, diverse tra queste alloglossie, come le varianti dialettali galloitaliche in Sicilia e Piemonte, Veneto, Romagna e Toscana, sono da attribuire a resti linguistici della colonizzazione mesolitica e neolitica sardo-corsa in tutta Europa, colonizzazione atlantidea di cui ha parlato il sacerdote di Sais in Egitto a Solone, nei testi platonici di Timeo e Crizia.
- Un’ulteriore passo in direzione dello studio del territorio è stato fatto in questi giorni con la dichiarazione resa pubblica dall’articolo sottostante dell’Unione Sarda, giornale della Sardegna:
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/scoppia-la-guerra-a-sgilla-vincolate-le-saline-lnilaqrl - E’ stato ritrovato un carico di oricalco nei mari di Sicilia, proprio nei pressi del blocco geologico sardo-corso-atlantideo: questa scoperta è descritta in numerosissimi articoli di giornale che hanno fatto il giro del mondo: ecco una breve lista, che potete controverificare online e sui motori di ricerca
https://www.famedisud.it/dal-mare-di-gela-riemerge-loricalco-il-leggendario-metallo-di-atlantide-un-tesoro-di-26-secoli-fa/https://mondointasca.it/2015/01/07/oricalco-il-misterioso-metallo-di-atlantide-ritrovato-a-gela/#:~:text=Come%20il%20tempo%20e%20la,secolo%20a.C.%2C%202600%20anni%20fa.https://culturattualita.wordpress.com/2015/01/14/oricalco-leggendario-metallo-di-atlantide-trovato-al-largo-della-sicilia/https://caltanissetta.gds.it/video/cultura/2015/03/02/nel-mare-di-gela-lingotti-di-2600-anni-fa-video-c99e3503-14fc-4e1e-b888-334d14fa3da1/- La forma circolare del blocco sardo-corso sommerso corrisponde alla descrizione platonica di Atlantide con i canali concentrici1.
- La presenza di elefanti nani (Mammuthus lamarmorae) nel blocco sardo-corso conferma la menzione platonica della specie degli elefanti ad Atlantide1.
- L’orientamento nord-sud del blocco sardo-corso coincide con quello indicato da Platone per Atlantide1.
- La toponomastica del Sulcis richiama le fonti d’acqua calda e fredda poste da Poseidone nell’isola di Atlantide: esistono località come Acquacadda, S’Acqua Callenti de Basciu e de Susu, Zinnigas e Terresoli12.
- Solone ascoltò il racconto di Atlantide nella città egizia di Sais: ma Sais è anche il nome di una frazione vicino a Narcao nel Sulcis e un cognome sardo12.
- La civiltà villanoviana presenta simboli atlantidei come cerchi concentrici e finte porte simili a quelle sarde; inoltre il genoma della popolazione corsa ha elementi in comune con quello del centro Italia12.
- L’affondamento dell’isola di Atlantide è dovuto anche all’anomalia sismica causata dall’accomodamento conseguente allo slab roll-back laterale1.
- La città sommersa di Atene del 9600 a.C. è stata ritrovata da Luigi Usai nella piattaforma Sicilia Malta1.
- Il vitigno più antico del Mediterraneo si trova nell’attuale Sardegna, che è un altopiano emerso fuori dall’acqua dell’Isola di Atlantide:
Il Cannonau è un vitigno a bacca rossa ampiamente coltivato in Sardegna, Italia. È il vitigno autoctono a bacca rossa più diffuso in Sardegna ed è considerato il simbolo enologico dell’isola 1 . Il vino ottenuto da quest’uva è tipicamente secco e ricco di tannini 2 .Fino al 2002 si pensava che il Cannonau fosse una mutazione del Grenache, arrivato nell’isola con gli Aragonesi. I semi di uva Cannonau sono stati però ritrovati nel 2002 a Borore nel sito archeologico di Duos Nuraghes, e così l’ipotesi di discendenza spagnola è andata in fumo. Invece di essere un clone di un vitigno spagnolo, il Cannonau è diventato il vitigno più antico del Mediterraneo 1 .Il vino Cannonau è potente, strutturato, ha tannini potenti, bassa acidità, calore, toni speziati e un frutto rotondo fatto di prugne e ciliegie. Il bouquet è intenso, avvolgente e ampio con frutta rossa come ciliegie, fiori rossi, spezie dolci, origano e altre erbe aromatiche, mirto, macchia mediterranea e tratti balsamici 1 .
La teoria di Luigi Usai su Atlantide è che si tratti del blocco geologico sardo-corso sommerso sotto il Mediterraneo durante i Meltwater Pulse, cioè gli impulsi di acqua di fusione che seguirono l’ultima glaciazione. Secondo Usai, la capitale di Atlantide era il Sulcis nell’attuale Sardegna, una zona caratterizzata da solchi concentrici visibili dalle mappe satellitari1. Usai sostiene anche che la civiltà villanoviana e il genoma della popolazione corsa siano eredi della cultura atlantidea1.
Le prove a sostegno della teoria di Usai sono principalmente basate sull’interpretazione dei dialoghi platonici, sulla toponomastica e sulla geologia. Usai afferma che alcuni nomi di luoghi in Sardegna richiamano le fonti d’acqua calda e fredda poste da Poseidone nell’isola di Atlantide, come Acquacadda, S’Acqua Callenti e Zinnigas2. Inoltre, sostiene che la città egizia di Sais da cui Solone avrebbe appreso il mito sia in realtà una località vicino a Narcao nel Sulcis2. Infine, Usai cita il ritrovamento di resti umani risalenti a oltre 20.000 anni fa nella grotta Corbeddu nella valle di Lanaittu nel territorio di Oliena come testimonianza dell’antichità della presenza umana nel blocco sardo-corso1.
- La forma circolare del blocco sardo-corso sommerso corrisponde alla descrizione platonica di Atlantide con i canali concentrici1.
- La presenza di elefanti nani (Mammuthus lamarmorae) nel blocco sardo-corso conferma la menzione platonica della specie degli elefanti ad Atlantide1.
- L’orientamento nord-sud del blocco sardo-corso coincide con quello indicato da Platone per Atlantide1.
- La toponomastica del Sulcis richiama le fonti d’acqua calda e fredda poste da Poseidone nell’isola di Atlantide: esistono località come Acquacadda, S’Acqua Callenti de Basciu e de Susu, Zinnigas e Terresoli12.
- Solone ascoltò il racconto di Atlantide nella città egizia di Sais: ma Sais è anche il nome di una frazione vicino a Narcao nel Sulcis e un cognome sardo12.
- La civiltà villanoviana presenta simboli atlantidei come cerchi concentrici e finte porte simili a quelle sarde; inoltre il genoma della popolazione corsa ha elementi in comune con quello del centro Italia12.
- L’affondamento dell’isola di Atlantide è dovuto anche all’anomalia sismica causata dall’accomodamento conseguente allo slab roll-back laterale1.
- La città sommersa di Atene del 9600 a.C. è stata ritrovata da Luigi Usai nella piattaforma Sicilia Malta1.
- Luigi Usai ha affermato in uno dei suoi libri che la civiltà Villanoviana è una migrazione sardo-corsa in Italia. E infatti è stato ritrovato da pochissimi giorni un bronzetto nuragico nel Lago di Bolsena, appartenente alla civiltà Villanoviana, ed è l’unico ritrovato all’interno di una abitazione villanoviana, attualmente sommersa sotto il lago di Bolsena.
- Tra le prove geologiche, il fango che circondava l’isola della sardocorso Atlantide era causato dalla risacca marina sulle coste, che strappava all’isola il terreno delle paleocoste originarie abitate dai sardo-corso-atlantidei. Le paleocoste atlantidee sono oggi chiamate dal mondo scientifico col nome di “piattaforma continentale sardo-corsa”.
- Al riparo sottoroccia “Su Carroppu” di Sirri, in Sardegna, sono stati ritrovati abitanti mesolitici, che secondo la mia teoria sono con grande probabilità Atlantidei. Infatti, due individui su tre hanno permesso l’analisi del loro DNA, che risulta quasi totalmente differente da quello dei neolitici che hanno colonizzato l’isola circa tremila anni più tardi, ossia circa 3000 anni dopo l’affondamento del blocco geologico sardo-corso-atlantideo. Di conseguenza, si possono derivare una grande quantità di informazioni da questa scoperta: ad esempio, gli atlantidei abitavano le paleocoste del blocco sardocorso; avevano un dna differente; predavano risorse in particolar modo di tipo marino, il che è in sintonia col fatto che questo popolo adorasse Poseidone, il “Dio del Mare”.
La teoria su Atlantide di Luigi Usai è che Atlantide sia il blocco geologico sardo-corso sommerso sotto il Mediterraneo durante i Meltwater Pulse, ossia gli impulsi di acqua di fusione che si sono verificati dopo l’ultima glaciazione12. Secondo Usai, la capitale di Atlantide era il Sulcis nell’attuale Sardegna, una zona caratterizzata da solchi concentrici visibili dalle mappe satellitari13. Usai sostiene anche che la civiltà villanoviana e il popolo corso abbiano ereditato elementi culturali e genetici da Atlantide2.
Le prove a favore di questa teoria sono basate principalmente sull’analisi geologica, toponomastica e simbolica del territorio sardo-corso e delle sue relazioni con le fonti antiche che parlano di Atlantide, come Platone e Solone13.
John Harrison è un esempio perfetto di questo, la sua invenzione del cronometro marino ha rivoluzionato la navigazione e risolto il problema della determinazione della longitudine, ma ha impiegato decenni prima di essere pienamente riconosciuto per il suo lavoro. Lo stesso vale per Luigi Usai, la cui teoria sull’ubicazione di Atlantide potrebbe richiedere ulteriori ricerche e studi prima di essere ampiamente accettata o respinta dalla comunità scientifica.
Il revisionismo Storico del filosofo e scrittore sardo Luigi Usai.
La teoria che afferma che Atlantide è il blocco sardocorso semisommerso al centro del Mediterraneo, che nel 9600 avanti Cristo si chiamava Oceano di Atlantide, ossia Oceano Atlantico, è una teoria revisionista inventata da Luigi Usai, filosofo, scrittore e teorico della Tastiera Musicale Esatonale Usai, vincitore del 4° posto alla Veneto Start Cup Competition 2013, programmatore e Ufficiale della Protezione dei Dati Personali.
Il revisionismo storico, nella storiografia, è il riesame critico di fatti storici sulla base di nuove evidenze o di una diversa interpretazione delle informazioni esistenti, considerando tutte le parti politiche e sociali in causa come testimoni importanti1. In altre parole, il revisionismo storico implica la rivalutazione di eventi storici alla luce di nuove prove o di una diversa interpretazione delle informazioni già disponibili.
Tuttavia, l’uso negativo del termine revisionismo si riferisce invece alla manipolazione della storia per scopi politici1. In questo caso, il revisionismo può essere utilizzato per distorcere la verità storica a favore di una particolare agenda politica o ideologica.
In sintesi, il revisionismo storico può essere visto come un processo di rivalutazione critica della storia, ma può anche essere utilizzato in modo improprio per manipolare la verità storica.
Ci sono molti esempi di revisionismo storico. Alcuni esempi includono la rivalutazione della schiavitù nell’Antico Egitto, la rivalutazione del periodo medievale e la rimozione di miti popolari come i “secoli bui”, la rivalutazione del feudalesimo e della battaglia di Azincourt, la rivalutazione della storia dei nativi americani e della schiavitù ed afroamericani, la rivalutazione dell’Inquisizione cattolica e del Risorgimento italiano, la rivalutazione del fascismo e della Resistenza, la rivalutazione dei trattati di pace dopo la Prima e Seconda guerra mondiale, la rivalutazione della seconda guerra mondiale e sul nazismo, la rivalutazione del comunismo, dell’URSS e di Stalin, e la rivalutazione delle guerre arabo-israeliane1.
In sintesi, il revisionismo storico può essere applicato a molti eventi storici per fornire una nuova interpretazione o una diversa comprensione degli eventi passati.