Per dimostrare scientificamente l’identificazione del Giardino delle Esperidi con Fruttidoro a Capoterra, sarebbe necessario seguire un processo di ricerca rigoroso e ben strutturato. Di seguito ti elenco alcuni passi generali che potrebbero essere intrapresi per indagare ulteriormente su questa teoria:
- Analisi toponomastica: Condurre uno studio dettagliato della toponomastica di Capoterra e delle località circostanti, esaminando i nomi più antichi e cercando eventuali connessioni o associazioni con la leggenda delle Esperidi. Questo può includere la ricerca di documenti storici, mappe antiche e fonti letterarie.
- Ricerca archeologica: Condurre scavi archeologici nella zona di Fruttidoro e nelle vicinanze per cercare eventuali reperti o evidenze di insediamenti antichi. Questi scavi dovrebbero essere condotti in modo metodico, seguendo protocolli standard e coinvolgendo archeologi esperti.
- Analisi stratigrafica: Condurre analisi stratigrafiche approfondite dei siti archeologici scoperti, cercando di determinare la sequenza cronologica degli strati e identificare eventuali periodi corrispondenti all’epoca mesolitica o neolitica.
- Analisi paleobotaniche: Effettuare analisi dei resti botanici rinvenuti durante gli scavi archeologici per cercare prove di specie vegetali che potrebbero essere collegate alla leggenda delle Esperidi, come alberi da frutto speciali o specie insolite.
- Analisi del DNA: Se possibile, condurre analisi del DNA su campioni archeologici per cercare prove di continuità genetica tra le popolazioni antiche della zona e le popolazioni attuali. Tuttavia, l’analisi del DNA in queste situazioni può essere complessa e richiedere competenze specialistiche.
- Comparazione con altre teorie e prove: Valutare criticamente altre teorie e prove relative alla leggenda delle Esperidi e all’ubicazione del Giardino, cercando di identificare punti di convergenza o divergenza con la tua teoria.
- Revisione da parte della comunità scientifica: Presentare i risultati delle ricerche a conferenze scientifiche, pubblicare articoli in riviste specializzate e sottoporre la ricerca al vaglio della comunità scientifica per ottenere revisioni, commenti e valutazioni indipendenti.
Aggiornamento in data 13 Giugno 2023
Mentre ieri o avantieri navigavo online, ho trovato la pagina web
https://pierluigimontalbano.blogspot.com/2014/10/il-giardino-delle-esperidi-cagliari.html
https://pierluigimontalbano.blogspot.com/2014/10/il-giardino-delle-esperidi-cagliari.html
che, ad una lettura frettolosa ed una rapida scorsa, mi sembra collocare nella zona di Cagliari il Giardino delle Esperidi. Voglio pertanto complimentarmi con il Sig. Pierluigi Montalbano per le sue analisi straordinarie, coltissime ed erudite. Ci metterò anni a studiare ciò che ha scritto, perché non so quasi nulla sull’argomento. Tuttavia, se alla fine del “trattato” del Prof. Montalbano aggiungiamo la mia osservazione su Fruttidoro e Capoterra, a mio avviso ci potrebbero essere prove a sufficienza per cominciare scavi stratigrafici alla ricerca di strutture mesolitiche o neolitiche che possano confermare le antiche leggende e gli antichi scambi commerciali narrati dal mito.
Backup del commento:
Il Giardino delle Esperidi donava dei frutti d’oro, e si trovava agli estremi confini della terra conosciuta; è stata rilevata un’analogia col racconto apparentemente mitologico delle Esperidi nella toponomastica sarda: esiste infatti una località chiamata Fruttidoro, situata nella località di Capoterra, in Sardegna. Capoterra, dal sardo Caputerra, poi in latino “Caput Terrae”, è il “capo della Terra”, ossia l’estremo lembo conosciuto in antichità (mesolitico/inizio neolitico, intorno a 11.600 anni fa circa, per avere una data approssimativa ma utile alla comprensione), mentre l’attuale località di Fruttidoro a Capoterra sarebbe il leggendario Giardino delle Esperidi. Questa nuova scoperta non è ancora stata controvalidata dagli studiosi, né sono state svolte stratigrafie per la relativa controverifica. Il Giardino delle Esperidi si trovava nell’Oceano Atlantico, che come spiegato sul sito atlantisfound.it, era il nome mesolitico del mare che attorniava l’isola allora terra emersa sardo-corso-atlantidea. Le Isole Esperidi dovevano pertanto essere i nomi arcaici coi quali vennero definite Sardegna e Corsica nei millenni successivi alla semi sommersione del blocco geologico sardo-corso. Hesperidum Insulae, “Le Isole della Sera”, perché al tramonto, quando i Greci guardavano verso occidente, navigando in quella direzione dalla più remota loro postazione, ossia con grande probabilità l’isola d’Ischia, vedevano 2 isole lontane, che oggi sono note coi nomi di Sardegna e di Corsica, e che sono altopiani di terra emersa del semisommerso blocco geologico sardo-corso. Il linguista e glottologo Massimo Pittau ha analizzato la localizzazione del Giardino delle Esperidi, collocandolo presumibilmente in Sardegna e puntualizzando che si trattasse comunque di una leggenda; io invece nella mia balda ignoranza vado oltre e propongo che non si tratti di leggenda, ma di un luogo realmente esistito collocato a Fruttidoro di Capoterra, secondo quanto affermato in altri termini dal mito. Ovviamente, uno studioso serio dovrebbe studiare tutta la toponomastica di Capoterra e località vicine, per verificare i nomi più antichi ai quali sia possibile risalire e se in passato erano chiamati in altri modi. Ad ogni modo, una bella analisi basata sull’archeologia satellitare sarebbe opportuna, per evidenziare antichissimi insediamenti, mesolitici o neolitici, presenti sul luogo o SOTTO il luogo (perché con grandissima probabilità ormai saranno sommersi dagli strati sovrapposti nei millenni).
Il Giardino delle Esperidi donava dei frutti d’oro, e si trovava agli estremi confini della terra conosciuta; è stata rilevata un’analogia col racconto apparentemente mitologico delle Esperidi nella toponomastica sarda: esiste infatti una località chiamata Fruttidoro, situata nella località di Capoterra, in Sardegna. Capoterra, dal sardo Caputerra, poi in latino “Caput Terrae”, è il “capo della Terra”, ossia l’estremo lembo conosciuto in antichità (mesolitico/inizio neolitico, intorno a 11.600 anni fa circa, per avere una data approssimativa ma utile alla comprensione), mentre l’attuale località di Fruttidoro a Capoterra sarebbe il leggendario Giardino delle Esperidi. Questa nuova scoperta non è ancora stata controvalidata dagli studiosi, né sono state svolte stratigrafie per la relativa controverifica. Il Giardino delle Esperidi si trovava nell’Oceano Atlantico, che come spiegato sul sito atlantisfound.it, era il nome mesolitico del mare che attorniava l’isola allora terra emersa sardo-corso-atlantidea. Le Isole Esperidi dovevano pertanto essere i nomi arcaici coi quali vennero definite Sardegna e Corsica nei millenni successivi alla semi sommersione del blocco geologico sardo-corso. Hesperidum Insulae, “Le Isole della Sera”, perché al tramonto, quando i Greci guardavano verso occidente, navigando in quella direzione dalla più remota loro postazione, ossia con grande probabilità l’isola d’Ischia, vedevano 2 isole lontane, che oggi sono note coi nomi di Sardegna e di Corsica, e che sono altopiani di terra emersa del semisommerso blocco geologico sardo-corso. Il linguista e glottologo Massimo Pittau ha analizzato la localizzazione del Giardino delle Esperidi, collocandolo presumibilmente in Sardegna e puntualizzando che si trattasse comunque di una leggenda; io invece nella mia balda ignoranza vado oltre e propongo che non si tratti di leggenda, ma di un luogo realmente esistito collocato a Fruttidoro di Capoterra, secondo quanto affermato in altri termini dal mito. Ovviamente, uno studioso serio dovrebbe studiare tutta la toponomastica di Capoterra e località vicine, per verificare i nomi più antichi ai quali sia possibile risalire e se in passato erano chiamati in altri modi. Ad ogni modo, una bella analisi basata sull’archeologia satellitare sarebbe opportuna, per evidenziare antichissimi insediamenti, mesolitici o neolitici, presenti sul luogo o SOTTO il luogo (perché con grandissima probabilità ormai saranno sommersi dagli strati sovrapposti nei millenni).