• Sab. Set 28th, 2024

Atlantis is real: Official discovery of Atlantis, language and migrations

Atlantis is the Sardo Corso Graben Horst underwater continental block submerged by the Meltwater Pulses and destroyed by a subduction zone, Capital is Sulcis

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Official discovery of Atlantis: Atlantis is the Sardinian Corsican sunken island. https://dataverse.harvard.edu/dataset.xhtml?persistentId=doi:10.7910/DVN/OYEIHZ https://zenodo.org/search?q=metadata.creators.person_or_org.name%3A%22Usai%2C%20Luigi%22&l=list&p=1&s=20&sort=bestmatch

When was Atlantis first discovered? In January 2021 by Dr. Luigi Usai in Sardinia, Quartucciu.

Who was the Atlantis discoverer? Dr. Luigi Usai. What is Atlantis? The sardinian-corsican half sunken island.

What are the REAL Pillar of Hercules? The Pillar of Hercules are NOT the Strait of Gibraltar: the Pillars of Heracles are the Faraglione Antiche Colonne in Carloforte, Sardinia. History must be rewritten.

The discovery of Atlantis made it possible to locate the Garden of the Hesperides, and to locate the female warrior Amazons in Cagliari (Sardinia), in Mores (Sardinia), S’Arcu e is Forros (Sardinia), and Gelendžik (Caucasus, Russia).

Nel gennaio 2021 Luigi Usai, ricercatore indipendente, ha diffuso una nuova ipotesi[125] secondo la quale l’affondamento di Atlantide è da addebitare al repentino scioglimento dei ghiacci a seguito della glaciazione chiamata Würm. Ai geologi è noto infatti che il livello del mar Mediterraneo ha raggiunto -120 metri sotto il livello attuale circa 14 000 anni fa. È altrettanto nota la cosiddetta “crisi della salinità del Messiniano”, durante la quale Sardegna e Corsica erano congiunte a causa dell’abbassamento di oltre cento metri del livello del mare, e le si poteva percorrere a piedi. Nel periodo della guerra che divampò tra Atlantide e la Grecia, ossia nel 9600 a.C., cioè 11600 anni fa circa, è noto ai geologi che Sardegna e Corsica e una grande parte delle coste attualmente sommerse formavano quella che appariva come una grossa isola, che era chiamata nel terzo capitolo del Timeo e nel Crizia, da Platone, col nome di Atlantide.[126][127] Nel Libro IV delle Storie [128], Erodoto parla della Libia e dell’Asia, fino ad oggi interpretate talvolta come l’intera Africa e la Turchia attuale, talvolta come la Libia attuale e l’Asia minore. Usai effettua un cambio di paradigma scientifico e intepreta la Libia come la Sardegna e l’Asia come la Corsica[129]. Platone quindi, quando afferma in Timeo e Crizia che Atlantide era più grande della Libia e dell’Asia assieme, starebbe affermando che Atlantide era più grande della Sardegna e della Corsica messe assieme, confermando il paradigma sardo corso atlantideo. Al centro della pianura Atlantidea e racchiusa dall’attuale Pianura del Campidano, ci sarebbe quella che era la capitale di Atlantide, nota anch’essa col nome di Atlantide ma oggi conosciuta col nome di Sulcis, e che partiva da una collina nei pressi del piccolo paesino di Santadi e di Masainas e Teulada, formando cerchi concentrici di terra e di mare. È tuttora possibile notare come, a partire da Santadi, tutto il piano urbanistico si sviluppi per cerchi concentrici, persino porzioni di montagne. È inoltre presente una vasta toponomastica sarda [130] relazionata al mito di Atlantide. Infatti, come fa notare Usai, accanto a Santadi esistono molte località il cui nome richiama le fonti d’acqua calda e fredda create da Poseidone, che secondo Usai era un semplice uomo, probabilmente un Re, e non un Dio. Poseidone, mise nella Capitale di Atlantide una sorgente d’acqua calda e una d’acqua fredda. Infatti ancora oggi esistono delle frazioni di paesi chiamate “ Acquacadda.” (Acqua Calda, in lingua sarda campidanese), S’acqua callenti de basciu. (L’Acqua calda di sotto, in sardo campidanese) e S’Acqua Callenti de Susu (L’Acqua calda di sopra, anche questo in dialetto sardo campidanese, la variante dialettale della lingua sarda parlata nel meridione della Sardegna), mentre nel vicino paese di Siliqua è presente ancora oggi la fonte d’acqua fredda di Zinnigas. Sempre a Siliqua, piccolo paese anch’esso situato in provincia di Cagliari, esiste tuttora il “Castello d’Acquafredda”, attualmente noto per la celebre storia raccontata da Dante Alighieri relativa al Conte Ugolino, che vi aveva soggiornato secondo una leggenda tramandata per via orale. Il castello di Acquafredda prende il nome dalla cittadina medievale di Acquafredda, sparita alcuni secoli fa, il cui nome ricorda la fonte d’acqua fredda di Poseidone, mentre in provincia di Carbonia Caput Acquas insiste sul tema dell’acqua. Inoltre, segnala Usai, sono stati trovati i tridenti di Poseidone scolpiti nelle rocce neolitiche e paleolitiche trovate presso il paese di Laconi, in Sardegna. Accanto a Santadi c’è un paese chiamato Narcao, che ha due frazioni, dette “Is Sais Superiore” e “Is Sais Inferiore”; ciò è un chiaro riferimento secondo Usai, alla città di Sais in Egitto, nella quale il sommo sacerdote Sonchis rivelò la storia di Atlantide a Solone, il celebre politico greco. Inoltre, Sais è anche un cognome sardo. Esistono ancora altri due toponimi interessanti: Acqua Callentis[131] (un altro modo di dire “Acqua Calda” in dialetto campidanese e sulcitano sardo), nota anche col nome di “Is Perdas” (ossia “Le Pietre”): anche questa località ricorda le fonti d’acqua calda e fredda poste da Poseidone nel mito platonico; e la località di Terresoli (crasi di Terra De Soli, ossia Terra del Sole in Sardo campidanese e sulcitano) che richiama molto da presso il nome di Eliopolis, altra città legata al mito di Atlantide: infatti mentre Eliopolis in greco significa Città del Sole, Terresoli [132]significa Terra del Sole. Anche la località di Piscinas si trova nel Sulcis e riprende il tema degli inondamenti d’acqua: in lingua sarda infatti si usa questo termine per indicare un luogo dove c’è stato un enorme ristagno d’acqua. Tra la toponomastica collegata al mito di Atlantide in Sardegna si devono ricordare le Grotte di Nettuno [133] [134] nei pressi di Capo Caccia ed Alghero. La teoria di Usai, che prende nome di “paradigma sardo corso atlantideo”, afferma che la specie degli elefanti di cui parla Platone in Timeo e Crizia sia quella del Mammuthus Lamarmorai [135] [136] [137], presente nell’isola sardo-corsa attualmente semisommersa, e di cui sono stati trovati resti in almeno tre luoghi dell’attuale Sardegna: a Gonnesa [138], nel Sinis [139] [140] e ad Alghero [141]. Alla fine del racconto di Atlantide, nel Timeo, Platone afferma che l’isola era circondata da fango che impediva la navigazione: questo sarebbe stato causato dall’erosione della piattaforma continentale sardo corsa ad opera di millenni di risacca. L’isola di Atlantide era la più grande di tutte, secondo Platone: effettivamente il blocco geologico sardo corso era un’isola di terra emersa ed è realmente la più grande di tutte quelle del Mediterraneo Occidentale, che secondo Usai era chiamato Oceano Atlantico ancora prima che venissero realizzati papiri e rotoli che trattassero la geografia, motivo per il quale non è rimasta memoria, ed in seguito la geografia è stata modificata. Ad Atlantide c’erano i vecchi più vecchi: effettivamente la Sardegna, che sarebbe solo un altopiano emerso di Atlantide, ancora oggi è famosa in tutto il mondo per il suo popolo di centenari[142], in particolare la popolazione della zona blu di Perdas De Fogu[143] [144] [145] [146]. Atlantide aveva un commercio fiorente, come una ricerca ha dimostrato per la Sardegna [147] [148] [149]. Atlantide era ricca di minerali [150] [151], ed effettivamente le miniere del Sulcis sono le più antiche d’Europa[152]; inoltre in Sardegna sono presenti terre rare [153] e specie minerali uniche in tutto il pianeta terra, come l’Ichnusaite [154], la Nuragheite [155] [156], e dalla miniera di Su Sinargiu nel Sulcis è stata scoperta la presenza di Suseinargiuite [157], Cabvinite [158], Tancaite [159], Sardegnaite [160], Mambertiite [161], nuovi minerali recentemente scoperti e prima totalmente sconosciuti al mondo scientifico. Il ritrovamento di un carico di lingotti di oricalco [162] in un relitto sommerso al largo di Gela [163] [164] [165] [166] [167] e ora nel relativo museo [168] supporta le teorie di Usai. A seguito del primo ritrovamento del dicembre 2014, nel quale furono recuperati 40 lingotti di oricalco [169], avvenne nel febbraio 2016 un secondo ritrovamento di altri 47 lingotti [170]. Gli Atlantidei erano “costruttori di torri” secondo i dialoghi platonici: e infatti sono presenti e studiati oltre 7000 nuraghi e centinaia di altri vengono continuamente scoperti ma non scavati. Usai afferma inoltre che l’antico testo letterario della Meropide tratti proprio dell’isola di Atlantide come blocco sardo-corso semisommerso: attualmente invece, tutti i testi ufficiali considerano la Meropide soltanto una parodia dei testi platonici. La scoperta nel riparo sottoroccia a Su Carroppu di Sirri di tre individui sardi antichi[171] [172], di cui due hanno restituito la possibilità di analizzare il DNA antico [173], ha mostrato che questa popolazione del Sulcis non risale a 8000 anni fa come inizialmente creduto[174], bensì risale a 11000 anni fa[175] , e la guerra tra Atlantide e la prima Grecia di cui si parla nel Timeo e nel Crizia divampò, secondo Platone, 11600 anni fa: ciò sembrerebbe essere una conferma della presenza di popolazione sarda nel periodo in cui è collocato il racconto di Atlantide. Il DNA ritrovato è differente dal DNA della popolazione neolitica che colonizzò l’isola di Sardegna circa tremila anni dopo, e l’analisi ha mostrato che queste popolazioni di 11000 anni fa predavano risorse marine, ossia si nutrivano di frutti di mare e vivevano lungo le coste, in conformità col paradigma atlantideo di Usai.

 

Official discovery of Atlantis: Atlantis is the Sardinian Corsican sunken island. https://dataverse.harvard.edu/dataset.xhtml?persistentId=doi:10.7910/DVN/OYEIHZ https://zenodo.org/search?q=metadata.creators.person_or_org.name%3A%22Usai%2C%20Luigi%22&l=list&p=1&s=20&sort=bestmatch When was Atlantis first discovered? In January 2021 by Dr. Luigi Usai in Sardinia, Quartucciu. Who was the Atlantis discoverer? Dr. Luigi Usai. What is Atlantis? The sardinian-corsican half sunken island. What are the REAL Pillar of Hercules? The Pillar of Hercules are NOT the Strait of Gibraltar: the Pillars of Heracles are the Faraglione Antiche Colonne in Carloforte, Sardinia. History must be rewritten. The discovery of Atlantis made it possible to locate the Garden of the Hesperides, and to locate the female warrior Amazons in Cagliari (Sardinia), in Mores (Sardinia), S’Arcu e is Forros (Sardinia), and Gelendžik (Caucasus, Russia). https://figshare.com/articles/dataset/Official_discovery_of_Atlantis_published_in_September_2024_by_Dr_Luigi_Usai/27048229 https://www.amazon.com/Official-discovery-Atlantis-Version-0-0-0-1/dp/B0CW3BJNG3 https://www.atlantisfound.it/2024/09/08/official-discovery-of-atlantis-published-by-dr-luigi-usai-in-italian-language-on-zenodo/ https://figshare.com/articles/dataset/Official_discovery_of_Atlantis_published_in_September_2024_by_Dr_Luigi_Usai/27048229 https://atlantipedia.ie/samples/tag/luigi-usai/ https://openlibrary.org/works/OL37904438W/Official_discovery_of_Atlantis https://dataverse.harvard.edu/dataset.xhtml?persistentId=doi:10.7910/DVN/S36IEQ

 

Platone afferma che ad Atlantide si costruiva facendo uso di pietre di tre colori: nere, rosse e bianche; le pietre nere sarebbero l’ossidiana[176] [177], in particolare quella del Monte Arci[178], che la Sardegna ha esportato in tutta Europa per migliaia di anni e l’ardesia, le rocce rosse sarebbero quelle di Arbatax[179] e di Carloforte e altre sommerse nelle paleocoste sardo-corse. Nell’estate 2024 i lavori archeologici al Nuraghe Miali di Pompu[180] hanno portato alla luce conci di basalto nero che mostrano l’abitudine nuragica a creare effetti cromatici nell’architettura tramite alternanza di pietre di vari colori, in conformità con quanto affermato da Platone. Lo stesso fenomeno è stato riscontrato e certificato presso il Nuraghe Arrubiu[181] e il Nuraghe Palmavera e la Reggia Nuragica di Barumini. Le Colonne d’Ercole sarebbero il Faraglione Antiche Colonne di Carloforte[182] [183] come proposto da Giorgio Saba, ancora esistente e di storia antichissima[184], e non lo Stretto di Gibilterra come fino ad ora creduto dalla maggior parte delle teorie: oltre le Colonne d’Ercole di Carloforte quindi, vi era un porto angusto, ossia il porticciolo formato dalle isole di Sant’Antioco e San Pietro, e fuori da questo porticciolo vi era il vero mare, chiamato in Timeo e Crizia anche Oceano Atlantico, ma oggi chiamato Mediterraneo Occidentale. Il paradigma sardo corso atlantideo propone che gli atlantidei popolassero la piattaforma continentale sardo-corsa attualmente semisommersa nel Mediterraneo, costretti poi a delle migrazioni quando il livello eustatico saliva drasticamente [185], forse a causa di ripetuti Meltwater Pulses[186] [187], distribuiti su vari millenni. Queste migrazioni avrebbero poi preso vari nomi: Sumeri e Vasconi, tra gli altri, dando origine alla civiltà megalitica lungo le coste di tutta Europa. A sostegno di ciò Usai afferma che questi popoli hanno lingue semitiche agglutinanti, una caratteristica “atlantidea”; i Baschi infatti hanno figure carnevalesche preistoriche simili a quelle sarde perché entrambi i popoli “provengono da Atlantide”, ossia dal blocco geologico sardo corso semisommerso: i Joaldun[188], i Mamuthones [189] [190] [191], i Boes e i Merdules. Inoltre i Baschi avrebbero portato la tradizione dei tori descritta da Platone in Timeo e Crizia, tori che ad Atlantide erano venerati e rispettati, a Pamplona nella Navarra l’uso dell’Encierro, che poi è mutata nella corrida spagnola. Le implicazioni delle ipotesi di Usai sono anche di tipo linguistico: l’Indoeuropeo non esisterebbe, ma sarebbe un costrutto linguistico che i linguisti hanno inventato per spiegare l’effetto delle lingue atlantidee in tutta Europa[192].

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