Se la mia teoria del paradigma sardo corso atlantideo è corretta; se la faglia tettonica che passa sotto Pompei ed Ercolano e che raggiunge lo Stretto di Gibilterra è la stessa che passa sotto il Sulcis; allora esiste la possibilità che dopo il terremoto accaduto a Napoli:
l’onda elastica si possa propagare fino alla faglia che io ritengo presente sotto il Sulcis-Iglesiente. Questa faglia, nella documentazione planetaria attuale, non esiste. L’ho supposta io, derivandola dalle mie nuove conoscenze relative al racconto di Atlantide che si trova nei testi platonici di Timeo e Crizia. Ufficialmente non esiste nessuna faglia tettonica che congiunge il Sulcis a Gibilterra e a Napoli.
Se ciò che ho desunto e ipotizzato è corretto, entro un mese a partire da oggi potrebbe verificarsi una scossa tettonica nel Sulcis; tenuto presente che la struttura geologica include la presenza di Graben-Horst, è possibile che parte del territorio sprofondi sotto il livello attuale.
Ovviamente, spero di sbagliarmi e spero di essere totalmente fuori strada. D’altronde ad oggi nessuno è in grado di prevedere i terremoti, ad eccezione del geologo che ha previsto il terremoto in Turchia analizzando la combinazione degli allineamenti planetari, esattamente come facevano gli antichi.
Spero quindi di sbagliarmi di grosso e spero che non accada nulla di ciò che il mio cervello da programmatore mi suggerisce come potenzialmente possibile ed accadibile. Tuttavia trovo giusto riportare per iscritto il mio pensiero.
Anni fa volevo scrivere un articolo nel quale dichiaravo che il Papa avrebbe dovuto dimettersi. Dopo pochi mesi ci furono le dimissioni di Ratzinger: fui davvero dispiaciuto di non aver pubblicato l’articolo quando lo pensai. Stavolta, preferisco pubblicarlo in anticipo, perché dopo che i fatti accadono non sarebbe più credibile.