Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee.
Ovviamente per ora non so dire se si tratti di un artefatto o di strutture antropiche. I sommergibili militari probabilmente hanno la cartografia precisa di tutti i fondali. Tutto quel materiale è probabilmente usato a scopo bellico e non civile, per cui qualsiasi informazione di questo tipo è secretata. Dovremmo quindi valutare di realizzare reti di sottomarini autonomi connessi stigmergicamente tra loro con centrali di calcolo decentralizzate per l’analisi dei fondali e lo studio in tempo reale di flora, fauna, coralli, pesci, monitorando il tutto in tempo reale tramite intelligenza artificiale che noti anomalie statistiche e le segnali in real time. Più si migliorano le cartografie subacquee, più si ha il controllo fine, ad esempio per trovare relitti sommersi, imbarcazioni delle varie epoche storiche.
Ma anche se si facesse tutto ciò, non sarebbe sufficiente: sotto i fondali, ci potrebbero essere resti di civiltà o di reperti archeologici coperti da decine di metri di sedimenti portati dalle correnti marine. Sarebbe quindi necessario implementare dei sistemi di monitoraggio dei materiali presenti SOTTO i fondali, per decine, possibilmente centinaia di metri. Chissà quali scoperte sarebbe possibile fare!